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Tecnologie di essiccazione

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Non aspettare che sia troppo tardi per sostituire le tue lampade al mercurio

Il tempo sta per scadere per sostituire le lampade di polimerizzazione contenenti mercurio. Da qui a pochi mesi, l'UE introdurrà gradualmente il divieto di produzione, importazione, esportazione e utilizzo di lampade UV con mercurio. Potrebbe essere già difficile procurarsi lampade di ricambio per i forni e la situazione non migliorerà di certo con l'avvicinarsi della scadenza di fine anno.

Quali sono le opzioni oggi?

Partiamo con una buona notizia — anzi, ottima!
Nei laboratori di Cefla, grazie anche all’importante contributo di C-LED, i nostri esperti in tecnologia LED hanno sviluppato diverse soluzioni innovative in grado di sostituire le lampade al mercurio.

DisegnettoOK

Queste soluzioni LED garantiscono prestazioni superiori sotto ogni aspetto:

  • Durata dalle 10 alle 20 volte superiore rispetto alle classiche lampade UV
  • Consumi energetici ridotti tra il 50% e il 70% rispetto alle tradizionali lampade al mercurio
  • Accensione e spegnimento istantanei, con conseguente riduzione costi di esercizio
  • Controllo e regolazione precisa della potenza per ottenere una finitura ideale della superficie

Un passo avanti importante in termini di efficienza, sostenibilità e tecnologia.

Queste nuove lampade LED sono state testate con successo dai principali produttori di vernici indipendenti. Abbiamo già allestito il nostro laboratorio con diverse soluzioni, in modo che possiate testare i vostri prodotti e verificarne i risultati.

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Una guida pratica per sostituire i tradizionali forni UV-R a lampade al mercurio con soluzioni UV LED.

Soluzioni di rivestimento dec

In quanto tempo è necessario intervenire?

Il tempo stringe: tra pochi mesi potrebbe essere troppo tardi per sostituire comodamente le tue lampade contenenti mercurio. Da un lato, reperirle sarà sempre più difficile; dall’altro, è opportuno organizzarsi per tempo per effettuare il retrofit. L’intervento dei nostri tecnici sarà personalizzato in funzione della tua linea. Agire per tempo ti permette di evitare urgenze, fermo impianto e costi imprevisti.

Siamo qui per aiutarti a evitare la perdita di produzione e per darti una soluzione altamente efficiente con numerosi benefici:

  • Riduzione dei costi operativi
  • Durata lampade fino a 20 volte di più
  • Manutenzione necessaria realmente minima
  • Conformità alle direttive UE

…e potrai continuare a fornire un prodotto di eccellenza.

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Il tempo sta per scadere per sostituire le lampade di polimerizzazione contenenti mercurio. Da qui a pochi mesi, l'UE introdurrà gradualmente il ...

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Forni industriali: come funzionano, quali scegliere e perché

I forni industriali sono componenti essenziali del processo di finitura. Queste macchine garantiscono infatti l'essiccazione delle vernici e dei materiali di rivestimento applicati sui substrati.

Esistono in realtà diverse tipologie di forni industriali, e ciascuna è progettata in funzione non solo della finitura desiderata, ma anche della vernice da utilizzare per ottenerla: nell'ottica di generare risultati di qualità e capaci di durare nel tempo, il forno industriale deve rispondere a parametri di essiccazione specifici. 

È quindi indispensabile comprendere nel dettaglio quali sono le esigenze produttive e scegliere soluzioni che le soddisfino, assicurando il giusto equilibrio tra costi, efficienza e prestazioni

Ecco i suggerimenti di Cefla Finishing per valutare le tecnologie attualmente disponibili sul mercato.

Che cos'è un forno industriale e come funziona

Cos'è, prima di ogni altra cosa, un forno industriale, e quali caratteristiche deve possedere per assolvere al suo compito nel processo di finitura? Parliamo di un dispositivo di riscaldamento specializzato, concepito per processare grandi quantità di materiali o prodotti in ambienti termici controllati

A differenza dei forni domestici utilizzati per la cottura degli alimenti o per la panificazione, il forno industriale, che opera in ambienti con sollecitazioni decisamente più impegnative, deve garantire durata di esercizio ed elevata capacità di riscaldamento a fronte di una regolazione precisa della temperatura e di consumi energetici sostenibili

Il funzionamento di base dei forni industriali prevede la generazione di calore tramite resistenze elettriche o sistemi alimentati a combustibile, ma esistono anche soluzioni che sfruttano approcci ibridi e forme tecnologiche più avanzate. Una volta prodotto, il calore viene trasferito ai pezzi in lavorazione principalmente per convezione o irraggiamento, a seconda del tipo di forno. Per esempio, i forni a convezione fanno circolare l'aria calda per distribuire uniformemente la temperatura, mentre i forni radianti utilizzano elementi a infrarossi o ultravioletti per alterare lo stato delle superfici.

A prescindere dal sistema di riscaldamento, ciò che resta fondamentale è il controllo della temperatura. Per questo i forni industriali sono equipaggiati con sensori e sistemi di monitoraggio e regolazione sofisticati, che permettono agli operatori di mantenere condizioni operative costanti, da cui discendono risultati omogenei.

In alcuni casi le macchine incorporano controllori logici programmabili, che abilitano l'esecuzione ottimale di processi basati su fasi specifiche (come l’appassimento, la cottura, l'essiccazione o il trattamento termico), in cui anche piccole variazioni di temperatura possono inficiare il risultato finale.

 

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Le principali tipologie di forni industriali 

I forni industriali possono essere classificati in base a una moltitudine di parametri: si va dai metodi di riscaldamento, fino alle configurazioni di progettazione. Vediamoli più da vicino, evidenziando le caratteristiche delle categorie principali.

Cefla Finishing forno Aquadry

➡️ Forni industriali lineari

I forni industriali lineari si distinguono per una configurazione orizzontale che permette il trattamento continuo dei manufatti lungo una linea di produzione. Grazie al flusso costante e controllato dell’aria calda, garantiscono una perfetta uniformità di essiccazione e polimerizzazione, riducendo i tempi di processo e ottimizzando i consumi energetici. Questa tipologia di forno è ideale per applicazioni su legno, vetro e materiali compositi, dove la continuità del ciclo produttivo e l’elevata qualità della finitura sono requisiti fondamentali per ottenere risultati costanti e di alto livello.

Cefla Finishing forno verticale Omnidry

➡️ Forni industriali verticali

I forni industriali verticali sono caratterizzati, come suggerisce il nome, dal loro design, caratterizzato da una camera che si sviluppa verticalmente. Questo sistema aumenta l'efficienza delle operazioni grazie a una migliore gestione dello spazio, alla facilità di carico/scarico e alla distribuzione uniforme del calore. Ecco perché i forni industriali verticali vengono ampiamente utilizzati in settori come quello della ceramica, del vetro e dove l'orientamento verticale rende più semplice la movimentazione dei prodotti e aumenta la coerenza dell'intero processo.

UV-R forno CeflaFinishing

➡️ Forni per la polimerizzazione UV

Quando si adoperano vernici UV, è necessario dotarsi di un sistema di essiccazione adeguato, ovvero di un forno UV. Questa tecnologia garantisce lavorazioni estremamente precise e un processo ecosostenibile, perché richiede molta meno energia rispetto ai sistemi tradizionali.
In più, con la nuova tecnologia UV iCure, presentata da Cefla alla fiera Ligna 2025, viene completamente eliminato l’impiego del mercurio nelle lampade dei forni UV, nel pieno rispetto delle direttive europee su ambiente e sicurezza. Una soluzione che unisce risultati di altissima qualità di finitura e una piena attenzione alla sostenibilità, consentendo alle aziende di aggiornare le proprie linee senza modificare le vernici in uso. Scopri di più nella pagina che abbiamo dedicato alla sostituzione delle lampade al mercurio e nel white paper "Da UV-R a UVl LED".

WHITE PAPER: DA UV-R A UV LED
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Cefla Finishing forno Exydry-Z

➡️ Forni a eccimeri

I forni a eccimeri rappresentano la nuova frontiera per i produttori che puntano a ottenere superfici con finiture super opache grazie per l'appunto alla tecnologia a eccimeri. 

Campi di applicazione: i settori che utilizzano i forni industriali

Proprio grazie a queste tecnologie, capaci di soddisfare esigenze anche molto diversificate, i forni industriali sono diventati indispensabili in numerosi settori. Anche in quelli che presentano casi d'uso con requisiti di lavorazione molto specifici.

Nella metallurgia, per esempio, i forni sono utilizzati per trattamenti termici come ricottura, rinvenimento e tempra di acciaio e leghe per migliorarne le proprietà meccaniche e la durata. Nell'ambito della lavorazione della ceramica e del vetro, invece, il loro impiego riguarda soprattutto le fasi di cottura di prodotti in argilla e quelle di tempra e ricottura del vetro.

Le aziende che lavorano nel settore dell'elettronica puntano sui forni industriali per la polimerizzazione di rivestimenti, la saldatura e l'assemblaggio di componenti realizzati in materiali estremamente delicati, che richiedono per questo un controllo totale della temperatura.

Non bisogna poi dimenticare che nell'industria alimentare i processi di cottura, essiccazione, tostatura e sterilizzazione sono gestiti da speciali forni che garantiscono la sicurezza e il mantenimento delle proprietà organolettiche dei prodotti lavorati. 

Per chi si occupa di vernici e rivestimenti, infine, queste macchine facilitano l'essiccazione e la polimerizzazione di vernici, smalti e rivestimenti in polvere per migliorare la qualità della finitura e aumentare la durata dei prodotti. Ma la polimerizzazione dei materiali compositi è essenziale anche nella produzione aerospaziale, automobilistica, di articoli sportivi o elementi di arredo.

Cefla Finishing vanta una lunga esperienza al servizio di tutti questi settori, per i quali continua a realizzare soluzioni avanzate e integrabili per soddisfare requisiti di processo specifici e standard di settore in continua evoluzione.

Perché investire in un forno industriale moderno: efficienza e vantaggi

Investire in un forno industriale moderno, d'altra parte, offre numerosi vantaggi. In sintesi:

✅ Migliore qualità del prodotto

Il controllo preciso della temperatura, la distribuzione uniforme del calore e i cicli programmabili garantiscono risultati costanti e di alta qualità, riducendo difetti e rilavorazioni.

Inoltre, la gestione accurata della pulizia e della qualità dell’aria nell’ambiente di processo contribuisce a proteggere i materiali trattati, assicurando finiture impeccabili e costanti in ogni produzione.

✅ Maggiore produttività

I forni avanzati che includono funzionalità di automazione consentono tempi di ciclo più rapidi, una maggiore capacità produttiva e tempi di fermo ridotti.

✅ Efficienza energetica e sostenibilità

Integrando meccanismi di isolamento termico, sistemi di recupero del calore e bruciatori efficienti, queste macchine riducono significativamente il consumo energetico e i costi operativi, aiutando le azienda ad allinearsi con gli obiettivi di sostenibilità e le aspettative del mercato.

✅ Controllo più accurato e automazione dei processi

L'implementazione di controlli intelligenti, sensori e registrazione dei dati consente un monitoraggio meticoloso dei processi, che possono essere ottimizzati in tempo reale.

✅ Affidabilità e manutenzione ridotta

Le soluzioni di nuova generazione sono progettate per durare: sfruttano componenti che richiedono una manutenzione meno frequente e fanno leva sul concetto di modularità per facilitare la sostituzione delle parti.

✅ Conformità alle normative

Le funzionalità di sicurezza aggiornate e il rispetto degli standard di settore tutelano la sicurezza dei lavoratori e garantiscono il rispetto delle normative ambientali e di sicurezza.

Come scegliere il forno industriale adatto alle tue esigenze produttive

Massimizzare questi vantaggi vuol dire fare un investimento oculato: la scelta del forno industriale più indicato per le proprie esigenze produttive richiede un'attenta valutazione. Sono diversi i fattori chiave che infatti concorrono a determinare un'implementazione di successo. Cefla Finishing ne ha individuati otto, che coprono in modo esaustivo l'intera gamma dei parametri da considerare prima di investire in queste soluzioni.

1) Il processo da supportare

Bisogna prima di ogni altra cosa stabilire per cosa dovrà essere prevalentemente utilizzato il forno: evaporazione, essiccazione o polimerizzazione? Substrati, rivestimenti e processi implicano infatti requisiti specifici di temperatura, atmosfera e ciclo di movimentazione.

2) Intervallo di temperatura e precisione dei controlli

Occorre poi determinare la temperatura massima necessaria alle lavorazioni, identificando anche la tolleranza richiesta per mantenere la coerenza dei processi da implementare. Alcune applicazioni arrivano a una soglia di tolleranza minima, mentre altre possono sopportare delta di temperatura più ampi.

3) Dimensioni e capacità produttiva

Può suonare scontato dirlo, ma è fondamentale valutare il volume di prodotti da trattare quotidianamente e la capacità di carico utile. Vanno quindi considerati gli ingombri della macchina, le dimensioni interne del forno e il numero di articoli che può gestire per ciclo.

4) Materiali da trattare

Diversi materiali (legno, metalli, ceramiche, polimeri) hanno proprietà e sensibilità termiche specifiche. Va dunque scelto un forno che tenga conto delle caratteristiche del materiale e della finitura da applicare.

5) Tipologia di alimentazione

Sulla base delle considerazioni fatte più sopra, bisogna decidere tra i diversi sistemi di riscaldamento: scambiatore di acqua calda, elettrici, a gas o ibridi in base ai costi energetici e alla disponibilità delle fornitura, ma anche tenendo conto delle normative ambientali vigenti e degli obiettivi di sostenibilità dell'impianto.

6) Efficienza energetica e costi operativi

Può sembrare una precisazione del punto precedente, ma la valutazione dell'efficienza energetica di un forno industriale rappresenta di fatto un capitolo a sé. Nella scelta di una soluzione che rappresenta un investimento a lungo termine è strategico considerare tutte le spese operative, incluse quelle di approvvigionamento energetico.

7) Automazione e controllo

Qual è, infine, il livello di automazione desiderato lungo il processo. I modelli avanzati di forni industriali integrano controlli PLC, sensori e sistemi di registrazione dati che contribuiscono a ottimizzare le operazioni e a garantirne la ripetibilità.

8) Budget

Ultimo, ma non per importanza, il tema della disponibilità economica. Occorre bilanciare l'investimento iniziale con le spese operative, la manutenzione e la durata prevista: in questo senso, i forni ad alte prestazioni possono implicare una spesa iniziale più elevata, ma un costo totale di gestione inferiore.

Partire dall'analisi di questi fattori per prendere una decisione informata è essenziale nell'ottica di scegliere un forno in linea con gli obiettivi di produzione, il budget e i piani di crescita aziendale.

Detto ciò, la flessibilità rimane una caratteristica fondamentale in un mercato che richiede l'abilità di gestire lotti di produzione contenuti senza rinunciare alla capacità di fare, all'occorrenza, scala. In Cefla Finishing lo sappiamo bene, ed è per questo che progettiamo e realizziamo una vasta gamma di sistemi di finitura che fanno della modularità un fattore critico di successo: solo così è possibile dare vita a soluzioni ampiamente personalizzabili rispetto a tutti i parametri appena evidenziati. 

Manutenzione e sicurezza: garantire lunga vita e operatività al tuo forno

La scelta della soluzione più adatta alle proprie esigenze è importante, ma lo è altrettanto un corretto approccio alla manutenzione. Anche il rispetto dei protocolli di sicurezza è fondamentale per mantenere alta l'efficienza e prolungare la durata dei forni industriali. 

Una manutenzione preventiva regolare include controlli di routine di collegamenti elettrici, elementi riscaldanti, ventole e isolamento. La pulizia dei filtri, la sostituzione dei componenti usurati e la verifica dei sistemi di regolazione contribuiscono a mantenere prestazioni ottimali e a prevenire guasti, che portano inevitabilmente a costosi fermi macchina.

I forni d'altra parte devono essere dotati di dispositivi di sicurezza evoluti, a partire dai sistemi di spegnimento di emergenza, dagli interruttori termici e dagli allarmi di sovratemperatura. A questi bisogna aggiungere un'adeguata ventilazione degli ambienti che ospitano le linee produttive

In Cefla Finishing, ci impegniamo a supportare i clienti anche dopo l'installazione iniziale: offriamo servizi post-vendita completi, che includono sessioni di manutenzione programmata, diagnostica remota e assistenza tecnica rapida. Si tratta quindi di una vera e propria partnership a lungo termine, grazie alla quale le soluzioni acquistate rimarranno affidabili, efficienti e sicure per tutta la loro vita operativa, riducendo al minimo i tempi di fermo e salvaguardando la sicurezza della forza lavoro.

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Essiccazione eco-friendly con UV-I: meno fotoiniziatori


Tecnologia UV e sostenibilità: un connubio possibile

La tecnologia UV rappresenta una soluzione innovativa per l'essiccazione delle vernici, perché garantisce tempi ridotti e una maggiore efficienza energetica. Tuttavia, uno dei principali ostacoli all'adozione diffusa di questa tecnologia è l'uso dei fotoiniziatori, che possono essere dannosi per l'ambiente e per la salute umana. Fortunatamente, è possibile raggiungere un connubio tra tecnologia UV e sostenibilità, riducendo al minimo l'utilizzo dei fotoiniziatori.

Le soluzioni per rendere l'essiccazione UV maggiormente sostenibile sono la riduzione dei fotoiniziatori, la riduzione dei consumi energetici o la riduzione dell'impiego di mercurio (presente nelle lampade UV).

Grazie alla tecnologia UV, è possibile ottenere tempi di essiccazione molto più rapidi rispetto ai tradizionali sistemi di essiccazione a base di solventi o all'acqua, ed è per questo motivo che il loro uso è sempre più frequente.

Riduzione dei fotoiniziatori: benefici ambientali e per la salute

La riduzione dell'uso dei fotoiniziatori porta numerosi benefici sia per l'ambiente che per la salute umana. I fotoiniziatori sono composti chimici che possono causare danni alla salute se inalati o a contatto con la pelle. Inoltre, una volta rilasciati nell'ambiente, possono persistere per lungo tempo e causare inquinamento.

Utilizzando vernici UV al 100% con una ridotta quantità di fotoiniziatori, si riduce significativamente il rischio di esposizione a sostanze nocive. Questo è particolarmente importante per gli operatori che lavorano nel settore delle verniciature, che possono essere esposti quotidianamente a tali sostanze. Inoltre, la riduzione dei fotoiniziatori contribuisce a preservare l'ambiente, diminuendo l'inquinamento e i potenziali danni agli ecosistemi.

L'innovazione nell'essiccazione UV: l'uso dell'azoto

Un'innovazione importante nell'essiccazione UV sostenibile è l'uso dell'azoto. Il nostro forno UV-I consente di utilizzare l'azoto per ridurre l'impatto ambientale. In questo modo possiamo ridurre il fotoiniziatore, ridurre la richiesta energetica del forno per la reticolazione e ridurre significativamente l'impatto del mercurio, utilizzando un minore quantitativo di lampade per la reticolazione.

UV-I-Forno

In ognuno dei precedenti casi (o combinazione di essi) riducendo la quantità di ossigeno all'interno del forno, siamo in grado di garantire comunque la perfetta (e in alcuni casi addirittura superiore) essiccazione del pezzo.

Verso il futuro: tendenze e sviluppi nell'essiccazione UV sostenibile

L'essiccazione UV sostenibile rappresenta una tendenza in crescita nel settore della verniciatura. Le aziende sono sempre più consapevoli dell'importanza di ridurre l'impatto ambientale e migliorare la salute degli operatori. Inoltre, la normativa ambientale sta diventando sempre più rigida, spingendo le aziende a cercare soluzioni sostenibili per il processo di verniciatura.

In conclusione, l'essiccazione con UV-I è eco-friendly e rappresenta un'importante soluzione per ridurre l'impiego del mercurio e della quantità di fotoiniziatori, migliorando la sostenibilità ambientale nel settore della verniciatura. Grazie all'utilizzo dell'azoto, è possibile ottenere una maggiore sicurezza per gli operatori e un minor impatto sull'ambiente.

Guardando al futuro, ci si aspetta un ulteriore sviluppo delle tecnologie e dei materiali per l'essiccazione UV sempre più sostenibile e di alta qualità.

Tecnologia UV e sostenibilità: un connubio possibile La tecnologia UV rappresenta una soluzione innovativa per l'essiccazione delle vernici, perché ...

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Forno UV-I: reticolazione migliore, meno fotoiniziatori

Quando si utilizza vernice UV al 100%, non è assolutamente possibile evitare la fase di reticolazione eseguita sotto lampade UV. Questo processo è assistito dai fotoiniziatori contenuti nella vernice. I fotoiniziatori hanno un impatto diretto sul costo della vernice e il loro prezzo e la loro disponibilità variano notevolmente. Inoltre, sono in parte la causa di sgradevoli effetti di ingiallimento e sono dannosi per l'ambiente. Un modo per limitare il più possibile questi svantaggi potrebbe essere ridurre al minimo la necessità da parte di un'azienda di utilizzare vernici contenenti le quantità di fotoiniziatori attualmente richieste. UV-I fa esattamente questo.

Un'atmosfera inerte riduce la necessità di fotoiniziatori

Il principale nemico del processo di reticolazione è l'ossigeno in quanto funge da barriera naturale all'effetto prodotto dalle lampade UV. Per questo motivo, per favorire la reticolazione la vernice deve contenere fotoiniziatori. Sostituendo l'ossigeno con un gas inerte come l'azoto si riduce il fabbisogno di fotoiniziatori del 40-70%, e di conseguenza:

  • si abbassa il costo della vernice
  • si riducono gli effetti dannosi per l'ambiente
  • si riduce l'effetto di ingiallimento
  • si riduce la dipendenza dell'azienda da fattori esterni che hanno un impatto sui costi

fotoiniziatori

Forno UV-I: migliore reticolazione, migliori prestazioni di verniciatura

L'atmosfera inerte non soltanto riduce gli aspetti negativi, ma aumenta anche il grado di reticolazione raggiunto, con conseguenti migliori prestazioni del film di verniciatura e resistenza alle macchie. Una minor quantità di fotoiniziatori, un fattore reso possibile dalla minimizzazione dell'effetto inibitore dell'ossigeno, consente di reticolare strati ancora più sottili rispetto ad oggi. Ciò permette alle aziende di scegliere tra l'utilizzo di una quantità inferiore di vernice, e l'aumento della velocità di produzione mantenendo la stessa quantità di fotoiniziatori all'interno di un forno di polimerizzazione in atmosfera inerte, anche se quest'ultima opzione non andrà a beneficio dell'ambiente.

Normalmente, la reticolazione è sempre superiore quando la vernice è a contatto con la superficie del pannello. Ciò avviene perché l'ossigeno, in un forno UV tradizionale, ostacola la reticolazione dello strato esterno.  Più sottile è lo strato di vernice, maggiori sono i rischi di scarse prestazioni di reticolazione nello spessore del rivestimento. UV-I favorisce una reticolazione di qualità eccellente anche sullo strato esterno, pertanto anche i pannelli con strato di vernice sottile saranno perfettamente polimerizzati.

uv-i

Reticolazione migliore e costi ridotti

Oltre a costi della vernice inferiori, sono necessarie meno lampade UV per eseguire il processo di polimerizzazione. Ciò comporta una riduzione del fabbisogno energetico e dei costi. E poiché la reticolazione richiede meno tempo in atmosfera inerte, i volumi di produzione possono essere aumentati con una conseguente maggior convenienza economica.

Scopri di più su UV-I in questo webinar

Quando si utilizza vernice UV al 100%, non è assolutamente possibile evitare la fase di reticolazione eseguita sotto lampade UV. Questo processo è ...

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Polimerizzazione UV-R LED: rivoluzione oltre ogni aspettativa

Cos'è la polimerizzazione UV e quali vantaggi offre nelle delicate fasi di essiccazione, indispensabili per completare i processi di finitura? Bisogna innanzitutto dire che, a prescindere dal tipo di verniciatura da applicare e degli oggetti da lavorare (pannelli piani o sagomati, o bordi di pannelli), attorno alla polimerizzazione continuano a comparire sul mercato nuove soluzioni, basate su tecnologie innovative che stanno evolvendo rapidamente.

Comprendere dunque quale sia la combinazione vincente per costruire il sistema di polimerizzazione più appropriato alle proprie esigenze - in base al substrato da trattare, al tipo di processo e ai volumi di produzione - è fondamentale nell'ottica di massimizzare i vantaggi offerti dalle nuove macchine.

Le tecnologie LED

Impossibile cominciare ad analizzare lo scenario senza citare le tecnologie a LED, sempre più protagoniste dei processi di polimerizzazione UV. Dopo la loro introduzione, i LED hanno infatti rapidamente guadagnato spazio in diverse applicazioni industriali, sostituendo i tradizionali sistemi a base di lampade al gallio o al mercurio. 

Alcuni operatori specializzati mostrano grande interesse per le opportunità delle lampade UV LED. Tuttavia, il mercato nel complesso non ha ancora compreso pienamente i benefici delle tecnologie a LED. Queste tecnologie possono apportare vantaggi significativi, in particolare per le aziende nei seguenti ambiti:

  1. Aziende che si occupano di finitura di pannelli pronte a investire in una nuova linea di finitura integrata, o che intendono sostituire vecchi forni UV equipaggiati con lampade al mercurio o al gallio.
  2. Organizzazioni che si occupano di verniciatura di bordi interessate ad adottare tecnologie LED UV.
  3. Imprese che utilizzano stampanti digitali industriali, segmento nel quale le tecnologie LED hanno già preso piede per le fasi di pinning ed essiccazione finale.

Polimerizzazione UV LED: i principali vantaggi

Ciascuna delle tre applicazioni appena evidenziate presuppone ovviamente esigenze peculiari, ma è comunque possibile riscontrare in tutti i casi una serie di benefici comuni:

  • maggiore sostenibilità
  • abbattimento dei costi operativi
  • sicurezza e flessibilità
  • controllo sulla stabilità del processo
  • lunga durata delle lampade e manutenzione minima

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Differenze tra la polimerizzazione UV tradizionale e quella LED

Entrando più nello specifico, sono cinque i fattori differenzianti che determinano la netta superiorità della polimerizzazione LED rispetto a quella con lampade tradizionali. Vediamole:

1. Fonte di luce ultravioletta

Nella polimerizzazione UV tradizionale le lampade richiedono un periodo di riscaldamento e hanno una durata relativamente breve, rendendo necessarie sostituzioni più frequenti.

Nella polimerizzazione UV a LED si impiegano diodi a emissione luminosa specificamente progettati per emettere luce UV, in genere nella gamma UV-A. I LED si accendono e si spengono istantaneamente, garantendo processi di polimerizzazione immediati senza bisogno di tempi di riscaldamento. Inoltre, hanno una durata maggiore e consumano molta meno energia.

2. Efficienza energetica e impatto ambientale

La polimerizzazione UV tradizionale non solo richiede più energia, ma comporta anche lo smaltimento di materiali pericolosi, con conseguenti rischi ambientali. Inoltre, le lampade tradizionali generano molto calore sui film verniciati e quindi sui substrati.

I sistemi a LED sono più efficienti dal punto di vista energetico, in quanto convertono una percentuale maggiore di energia elettrica in luce UV utilizzabile e producono meno calore. Questa efficienza riduce i costi energetici e migliora la sostenibilità, riducendo al minimo l'impronta di carbonio associata ai processi di polimerizzazione.

3. Compatibilità dei materiali

Nella polimerizzazione UV tradizionale il più ampio spettro di luce emesso dalle lampade a vapori di mercurio può polimerizzare un'ampia varietà di formulazioni, comprese quelle che potrebbero non funzionare bene con lunghezze d'onda UV più ristrette. Tuttavia, questa versatilità ha il costo di un aumento del calore, che può limitare i tipi di substrati utilizzati.

Sebbene la polimerizzazione a LED sia compatibile con una gamma selezionata di materiali progettati per rispondere a lunghezze d'onda specifiche, i progressi nelle formulazioni stanno continuamente ampliando i tipi di resine e rivestimenti che possono essere polimerizzati.

4. Gestione dei costi

L'investimento iniziale per i sistemi di polimerizzazione UV a vapori di mercurio è inferiore. Tuttavia, il costo tende ad aumentare a causa della manutenzione, della sostituzione delle lampade e del maggiore consumo energetico.

I sistemi a LED implicano tendenzialmente un costo iniziale più elevato, ma il risparmio a lungo termine in termini di consumo energetico, la manutenzione ridotta e la durata di vita prolungata li rendono spesso un'opzione più economica nel tempo.

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Problemi comuni nella polimerizzazione UV (e soluzioni con tecnologia LED)

Le differenze appena elencate determinano esiti molto diversi quando si parla di efficacia ed efficienza della linea produttiva. Prima di tutto, è impossibile ottenere la stabilità del processo di polimerizzazione con le lampade al mercurio senza misurarne frequentemente l'intensità e monitorare costantemente l'operatività. Ciò porta a frequenti tempi di fermo e perdite di capacità produttiva. Una lampada al mercurio, inoltre, ha una vita utile di 1500/2000 ore, mentre un LED dura circa 30.000 ore senza subire significative perdite di intensità UV.

Conviene poi ricordare che le lampade UV tradizionali causano il surriscaldamento dei pannelli. A risentirne in modo significativo sono soprattutto i pannelli in MDF e i legni resinosi, che alle alte temperature possono trasudare resine. Le lampade a UV LED raggiungono temperature molto inferiori e non hanno effetti negativi su questi substrati.

Ultimo, ma non per importanza, il tema della sostenibilità ambientale: premesso che lo smaltimento delle lampade al mercurio costituisce un potenziale problema burocratico oltre che ecologico (la direttiva RoHS vieta le lampade al mercurio per uso domestico, e questa norma potrebbe facilmente estendersi, in futuro, alle applicazioni industriali), le lampade UV LED sono molto più semplici da gestire in termini di raccolta differenziata.

Come accennato, le lampade UV standard comportano consumi energetici elevati (facendo tra l'altro aumentare i costi di produzione o ostacolando l'allestimento di nuove linee quando i livelli di energia forniti sono insufficienti). Le lampade UV LED consumano tra il 50 e il 60% in meno rispetto ai sistemi tradizionali basati su lampade al mercurio.

Le lampade al mercurio, infine, richiedono come detto sistemi di raffreddamento, e generano ozono, che viene estratto dalla struttura tramite un sistema di refrigerazione ad aria. Questo genera dei costi, economici e ambientali, soprattutto per i grandi siti produttivi, in parte evitabili grazie alla tecnologia UV LED.

Polimerizzazione UV a LED: una tecnologia moderna e sostenibile

Ma l'aspetto che fa pendere la bilancia a favore della tecnologia UV LED è soprattutto quello dell'innovazione tecnologica. Un sistema di polimerizzazione UV a LED è infatti gestito elettronicamente, quindi è possibile accendere soltanto le lampade di cui si ha bisogno, impostando anche l'intensità necessaria. Le lampade UV LED inviano informazioni al PLC, permettendo a chi gestisce l'impianto di generare sensibili risparmi sui costi energetici. È questo ciò che rende davvero il processo sostenibile da un punto di vista sia ecologico che economico.

Come evidenziato più sopra, la manutenzione richiesta da un sistema LED UV è praticamente nulla. La durata delle lampade è di circa 30.000 ore senza interruzioni: l'efficienza produttiva viene dunque potenziata consentendo di lavorare senza fermi macchina e garantendo livelli di qualità costanti nel tempo.

Perché passare alle lampade UV LED?

D'altra parte, nel contesto di un mercato che sta cominciando ad avvicinarsi alle tecniche di polimerizzazione UV a LED, chi sta valutando gli elementi strategici a favore di questa tecnologia punta soprattutto a:

SOSTENIBILITÀ – la sicurezza operativa e ambientale è un elemento chiave per migliorare il proprio business futuro.

ADATTABILITÀ – grazie a un ventaglio di soluzioni ampio e in continua evoluzione, è possibile personalizzare in modo efficace le proposte dei produttori di macchinari.

La competenza di Cefla a disposizione delle imprese che vogliono innovare

Cefla Finishing ha installato il suo primo forno UV LED nel 2014, e dunque raccoglie e analizza i dati relativi a questa tecnologia da molti anni. Con una base installata di circa 200 unità tra linee di verniciatura di pannelli in legno e stampanti digitali, l'esperienza che abbiamo accumulato fino ad oggi non teme confronti sul mercato.

In qualità di partner di Phoseon Technology, produttore leader con sede in Oregon, siamo in grado di condividere un'esperienza basata su 120.000 sistemi venduti finora e 300 brevetti relativi a questa tecnologia. Ciò rende la nostra offerta estremamente flessibile, ma ci consente anche di fornire servizi di consulenza in maniera oggettiva, perché basati sulla conoscenza di diversi use case e soprattutto sull'analisi sistematica dei dati generati dalle varie implementazioni.

Del resto, è sempre stato questo l'approccio di Cefla Finishing: ascoltare i clienti, comprenderne gli obiettivi aziendali e definire la soluzione più appropriata in base ai fattori chiave coinvolti:

  • ambientali
  • economici
  • prestazionali/produttivi

La gamma sviluppata negli anni è così ampia da permetterci di selezionare lampade UV LED a partire da diversi modelli, con lunghezze d'onda e dimensioni differenti, così da poter indirizzare qualsiasi tipo di esigenza.

In particolare, nostri forni UV-R LED sono integrabili in tre tipologie di linee:

  • verniciatura di pannelli (soluzioni nuove o retrofit)
  • verniciatura di pannelli integrando forni a eccimeri
  • stampa digitale industriale

Scopri anche tu in che modo possiamo aiutarti a rendere la tua impresa sempre più efficiente e innovativa.

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OMNIDRY con funzione FLEXPRO. Esperienza e Innovazione.

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Le dimensioni non contano! Omnidry, il nuovo forno verticale con sistema brevettato Flexpro, è in grado di gestire contemporaneamente pezzi con diversa forma e spessore.

Essiccazione OMNIDRY con funzione FLEXPRO

OMNIDRY, l’ultima frontiera del forno verticale, offre la rivoluzionaria possibilità di gestire in modo totalmente automatico la variabilità dello spessore di carico, mantenendo comunque tutte le caratteristiche vincenti del forno verticale classico, made in Cefla.

Può soddisfare in un’unica soluzione le fasi di appassimento, essiccazione e raffreddamento, anche per vernici che necessitano di tempi più lunghi di asciugatura.

  • Upgrade orizzontale ed estrema modularità: Omnidry può essere ampliato con ulteriori 2 o 4 ante.
  • Layout d'impianto flessibile
  • Riduzione della lunghezza del trasporto di carico a 500mm
  • Numero di vassoi variabile da 16 a 168, disponibile in configurazione a ranghi o a tappeti

 

FLESSIBILITA' E PRODUTTIVITA'

FLEXPRO (sistema brevettato), è la rivoluzionaria funzione di del nuovo Omnidry, che permette di gestire in modo totalmente automatico lo spessore del passo di carico. Rappresenta il perfetto compromesso fra produttività e flessibilità. Grazie a Flexpro, il sistema riconosce i pezzi in entrata, regolando autonomamente l'altezza di carico ed è in grado di gestire l’intero ciclo senza necessità di intervento da parte degli operatori e senza mai fermare la produzione. Questa innovativa soluzione è perfetta per le applicazioni a robot che consentono la lavorazione di pezzi di differenti dimensioni. Grazie alla nuova generazione di forni verticali Omnidry e all'innovativa funzione Flexpro made in Cefla, è possibile gestire in modo automatico la variabilità dello spessore.

Le dimensioni non contano! Omnidry, il nuovo forno verticale con sistema brevettato Flexpro, è in grado di gestire contemporaneamente pezzi con ...

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