Il mondo del manufacturing continua a interrogarsi su come ridurre i costi di produzione e aumentare la produttività. L'integrazione di tecnologie di automazione ha aiutato il settore a evolversi gradualmente negli ultimi decenni, con l'introduzione di sensori e tecnologia robotica che hanno permesso di ridurre il numero di persone necessarie nelle linee di produzione. Un'analisi di Moody's sui margini di 24 colossi industriali con un rating di credito pari o superiore ad A ha rilevato che il margine di guadagno medio (al lordo di interessi, imposte e ammortamenti) è salito al 16,4% lo scorso anno, dal 13,1% del 2013, una performance ottenuta attraverso interventi mirati proprio sul fronte dell'automazione.
Ma ora il ritmo con cui avviene questa trasformazione sta accelerando, e si prevedono cambiamenti radicali nel modo in cui gli impianti di produzione opereranno entro la fine del decennio. Almeno stando a quanto evidenzia un rapporto McKinsey. La società di consulenza stima che a livello globale il mercato dell'automazione industriale nel suo complesso varrà 115 miliardi di dollari (circa 108 miliardi di euro) entro il 2025, con una rapidissima crescita dei software cloud-based e di piattaforme Industrial Internet of Things (IIoT).
Andando più nello specifico, quali sono i processi produttivi che possono essere indirizzati attraverso una strategia di automazione industriale volta a diminuire la spesa? Per capire come ridurre i costi di produzione è prima di tutto necessario chiarire la differenza tra costi fissi e costi variabili.
I costi fissi non dipendono dal volume di produzione, rimangono cioè costanti indipendentemente dalla quantità prodotta e includono, per esempio, l'affitto delle strutture, lo stipendio dei dipendenti assunti, le utenze, le assicurazioni, le tasse e così via.
I costi variabili, d'altro canto, aumentano e diminuiscono in funzione del volume di produzione. Nel settore manifatturiero i costi variabili includono le materie prime, il lavoro straordinario, le commissioni di vendita, il trasporto e l'efficienza dei processi produttivi.
Ed è proprio su quest'ultimo aspetto che bisogna concentrarsi per ottenere, attraverso l'introduzione di tecnologie innovative, i maggiori benefici.
In Cefla Finishing ne siamo ben consapevoli, ed è per questo che continuiamo a sfruttare l’esperienza maturata in svariati settori del comparto manifatturiero per mettere a punto linee di finitura ultra efficienti, scelte dalle imprese di tutto il mondo per ridurre i costi di produzione di alcune delle più delicate fasi del processo produttivo. Trovi alcuni esempi concreti nei nostri Case Studies.
Investendo in tecnologia e in innovazione, ovviamente. I risultati della survey su Industry 5.0 realizzata da Innovation Post, Industry4Business e Internet4Things, in collaborazione con il Laboratorio RISE Research & Innovation for Smart Enterprises dell’Università degli Studi di Brescia, evidenziano che tra i benefici che spingono le aziende italiane a investire nelle tecnologie di automazione spicca il miglioramento della produttività dei processi produttivi (82% del campione), seguito dalla riduzione dei costi di produzione (79%) e dall’aumento della competitività (75%). L'indagine mette in luce anche l'aumento dei ricavi (49%), il miglioramento della qualità del prodotto (45%) e la riduzione dei rischi (41%).
Sostanzialmente, sono quattro le direttrici su cui ci muoviamo per aiutare le imprese a capire come ridurre i costi di produzione. Le nostre soluzioni puntano in effetti a:
Naturalmente ogni azienda che si chiede come ridurre i costi di produzione deve valutare le proprie specifiche esigenze: anche il processo di automazione deve quindi essere graduale e personalizzato, con l'introduzione, per esempio, di macchinari che agevolino il passaggio dalle operazioni manuali a cicli interamente gestiti dal software. L'implementazione di processi semi-automatizzati, con linee che riducono al minimo l’intervento degli operatori, è una delle strade percorribili per rendere meno traumatico un cambiamento tanto radicale.
La nostra spruzzatrice oscillante a uno o due bracci Prima EVO incarna perfettamente questa filosofia: può essere utilizzata come macchina stand-alone, ovvero non vincolata all’installazione di impianti complessi, e gestita da uno o due operatori per il carico e lo scarico manuale dei pezzi. Ma può anche essere facilmente integrata in linee complete e maggiormente produttive.
Una soluzione come Prima EVO permette di agire anche su altre aree specifiche, critiche nell'ottica di ridurre i costi variabili. Parliamo di un maggiore controllo dei materiali impiegati, e quindi della riduzione degli sprechi, soprattutto di vernice: ottimizzando la quantità di consumabili necessari a portare a termine il lavoro di finitura, la macchina consente di ottenere sensibili risparmi già nel medio termine, con un rapido ritorno sull'investimento. Per abbattere i costi energetici, invece, suggeriamo l'adozione di tecniche a basso consumo, come quelle impiegate dal nostro forno a raggi ultravioletti UV-R. Si tratta di una soluzione plug & play compatta, versatile ed efficiente, facilmente integrabile anche su linee di finitura complesse.
Ottimizzare i processi produttivi e ridurre gli sprechi serve a poco se non si riesce ad aumentare l'efficienza complessiva del sistema. Proprio in quest'ottica, all'ultima edizione del salone Ligna di Hannover, abbiamo presentato una gamma di soluzioni che consentono alle aziende di effettuare cambi colore senza fermare la produzione. L'operazione, gestita da un apposito software e da un sistema che coinvolge le valvole miscelatrici dell'impianto, richiede meno di 30 secondi rispetto ai 2-3 minuti oggi solitamente necessari.
In particolare, il sistema FCS (Fast Color Switch), installato sulla nostra spruzzatrice Easy ha suscitato grande interesse: i visitatori hanno scoperto che, considerando turni di lavoro e cambi di colore standard, FCS è in grado di ridurre i tempi di inattività di almeno 30 minuti al giorno. Il che si traduce in un aumento di produttività di 2-3 ore alla settimana.
I veri vantaggi dell'Industry 4.0 e 5.0 derivano però dall'integrazione di queste piattaforme all'interno di ecosistemi IoT: sono infatti i software e le soluzioni di connettività che permettono non solo di valutare e potenziare le performance produttive ma anche di intervenire senza bloccare i processi, o addirittura di ricevere supporto da remoto in caso di rallentamenti o colli di bottiglia.
Facendo leva su questa expertise, abbiamo dato vita a un pacchetto di servizi completo – chiamato non a caso Ubiquo– che coniuga applicazioni per il monitoraggio delle macchine, assistenza tecnica e consulenza, fruibili in loco e da remoto. Una combinazione di soluzioni a cavallo di mondo fisico, digitale e virtuale, concepite per massimizzare continuamente la produttività delle linee Cefla ovunque esse siano dislocate.
Per noi passare dalla teoria alla pratica significa invitare i nostri clienti a toccare con mano queste e molte altre soluzioni al Lab Cefla Finishing: un vero e proprio hub tecnologico dove è possibile vedere in funzione oltre cento macchine Cefla Finishing, creare e testare in loco interi processi e linee produttive, mettendo a fattor comune esperienze, obiettivi di business e nuove opportunità per soddisfare esigenze specifiche. Non solo: visitare il Lab Cefla Finishing vuol dire anche avere la possibilità di individuare i parametri di configurazione più adatti per use case specifici e calcolare il ROI degli investimenti necessari a supportarne l'evoluzione in chiave 4.0 e 5.0.
Cosa aspetti dunque? Se ti stai chiedendo come ridurre i costi di produzione della tua azienda manifatturiera vieni a scoprire tutti i macchinari e i servizi che possono fare al caso tuo: potrai esplorare tutte le funzionalità innovative sviluppate da Cefla Finishing, e con l'aiuto di un esperto valutare e personalizzare ciascuna soluzione.
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